Canne al vento è il più noto romanzo di Grazia Deledda, a tutt’oggi unica donna italiana insignita del Premio Nobel per la Letteratura. Pubblicato nel 1913, si tratta di un autentico capolavoro che riscosse fin dall’inizio un notevole successo di pubblico e critica. Il titolo dell’opera racchiude il tema tanto caro alla scrittrice sarda, quello della “sorte” cui si devono piegare gli uomini, soggetti fragili che, proprio come le canne sbattute dal vento, subiscono la forza e l’inesorabilità del destino, volto a definire la vita dei singoli a dispetto dei personali proponimenti. Sullo sfondo del paesaggio rurale di una Sardegna del primo Novecento rimasta immutata da secoli, a dimostrare questo sono i protagonisti del romanzo, a partire dall’unica delle sorelle Pintor che, ribellandosi alla rigida autorità paterna, tenterà di sfuggire a un destino già segnato nella sua terra natìa, e la cui scelta si ripercuoterà ineluttabilmente sull'esistenza dei familiari rimasti a casa, sulla vita del fedele servo Efix, nonché su quella del figlio Giacinto, che a quella terra abbandonata dalla madre farà, un giorno, ritorno…
Ciencia ficción y fantasía