Imposta sugli investimenti finanziari all’estero più pesante con aliquota salita allo 0,2 per cento. In compenso, però, si restringe la base imponibile che non riguarda più tutte le attività estere ma solo i prodotti finanziari veri e propri, ossia lo stesso insieme di investimenti soggetto a tassazione patrimoniale in Italia.
Resta però l’obbligo di dichiarare tutte le attività estere possedute ai fini di monitoraggio, in tutti i casi in cui il valore complessivo supera i 10.000 euro. Confermate, poi, le regole per l’Ivie, ossia l’imposta sugli immobili all’estero. In questo caso l’aliquota non ha subito alcun ritocco.
Confermato anche il modulo unico per la dichiarazione ai fini di monitoraggio e il pagamento delle imposte sulle attività finanziarie e patrimoniali all’estero. Una scelta che invece di semplificare di fatto complica tutta la procedura.