Ma a chiamarsi fuori non vi รจ guadagno.
Dโaltronde siamoย tuttiย dentro, lโaccaduto, e incollato il deretano al solo scanno a me votato, quello ingrato: della vittima, della donna, della molestata, dellโaggredita, dellโignorata, apprestato nellโisolamento, quello stesso mi concede, almeno lui, diย vedereย giร le ombre di un agire creduto acconcio.
Metilde S, pseudonimo di una scrittrice italiana, nota a piรน di uno, che in questa veste mette a nudo la propria fragilitร e i propri dubbi in merito al senso della vita, al suo ruolo di cittadina di un mondo italico e di donna in una realtร priva di amore e comprensione. E lo fa utilizzando il genere epistolare, rivolgendo le proprie missive a quell'entitร di nome Dafne che le dร ascolto, forza e determinazione per non sprofondare nella trappola di rassegnazione e apatia. Le missive pubblicate dall'autrice riflettono il suo instancabile spirito osservatore della realtร che vive e che la circonda, senza mai perdere nรฉ il coraggio nรฉ la forza di essere una donna passionale e, nondimeno, una cittadina appassionata.